giovedì 23 dicembre 2010

Budan sei semplice

Budan sei semplice come uno dei tuoi piedi,
lungo, educato, fragile, squadrato, prepotente,
hai linee di luna, strade di mela,
Budan sei sottile come il grano nudo.
Budan sei azzurro come la notte a Fiume,
hai marcatori persi nei tuoi capelli,
Budan sei enorme e giallo
come l'estate in una chiesa d'oro (a Parenzo).
Budan sei umile come una delle tue squadre,
come la curva rosa che fino all'altro giorno
t'accompagnava allo spogliatoio profondo.
Come in una lunga galleria di doppiette e di rigori:
la tua prodezza si spegne, si veste, si sfoglia
e di nuovo torna a essere il tuo piede, Budan.

(l'originale).

giovedì 2 dicembre 2010

A una meraviglia

Il portiere caduto alla difesa
bestemmia i propri pugni: non ha presa
la palla, tesa, scagliata da Villa.
Con il portiere piange la Castiglia.
La bianca squadra scesa in Catalogna
al diciottesimo è già alla gogna.

Chi era giunto a reclamar la gloria
e chi credeva forte alla vittoria,
ma non c'è storia: si torna a scuola;
siede dietro la cattedra Guardiola.
Non avendo da imparare, Mou
s'assorda con i fischi del Camp Nou.

A Xavi, al tocco furbo di Pedrito
s'aggiunge inesorabile altro dito.
Ecco, a match finito, la si saluta
la rivale che se ne va battuta.
Non c'è protesta né recriminazione:
col Barça, ha vinto Sua Maestà 'l pallone.