Da quando ho famiglia è raro che esca;
più spesso sto in casa e guardo l'Allsvenskan.
Lega minore, minuta, un'inezia?
D'accordo; eppure mi piace la Svezia.
Amo Ravelli, Stoccolma, l'Husqvarna,
Stieg Larsson e gli Abba, Bergman, la starna,
la Garbo, il Nobel, la Botnia e il suo golfo,
le guerre che vinse Gustavo Adolfo...
Mi basta vedere il giallo ed il blu,
subito dico: non chiedo di più.
Il sabato arriva, son già divanato,
dall'etere giunge il mio campionato.
Quand'ecco mia moglie (di solito è brava!)
mi piomba da dietro, come a Poltàva.
"Tu che t'intendi d'Uppsala e Lulea,
mi porti stasera, amore, all'Ikea?".
Rispondo con kalma(r), come l'unione,
per tutelare la mia relazione:
"L'emancipazione in Svezia consola!
Dunque se vuoi all'Ikea ci vai sola.
Non mi disturba, ti giuro, lo shopping;
ma amo di più, confesso, il Norrköping".
Le dico così e poi la congedo.
"Solo una cosa!", continua, "ti chiedo:
Poi chi riporta a casa il Malm, oh?"
"Che cazzo mi frega? Mi gioca il Malmö..."