La maglia del Gremio è nera e celeste;
questo tu pensi, nel mentre si sveste.
Le cosce son lunghe, il culo rotondo
ma tu nella testa hai solo Larrondo
che crossa arretrato pel gol di Mastro;
se 'l culo è di marmo, il seno alabastro.
L'carezzi rapito, eppure ne scappi:
ma lei non lo sa che tu vedi Nappi
che fece la foca col Werder Brema.
La baci gentile, pare che frema.
Le mani di lei s'allungano in basso:
mentre ti fruga, ricordi un golasso
che mise Bressan con il Barcellona.
Pensaci bene, ché lei è proprio bona.
Poi con la mano ti spinge sul petto
(o quel Verona! che bello scudetto!),
molto decisa, ti prende e ti siede,
come un portiere che pari di piede,
le gambe allargate, come Garella.
La scena che segue è molto più bella:
ma tu chiedi a Riedle, in piena fellatio
(bomber tedesco passato alla Lazio),
l'aiuto che t'eviti il fuorigioco
o rapide fini (un po' tipo Coco).
Ella ti guarda, spalanca i suoi occhi:
tu la riosservi, ma cerchi Marocchi.
Ecco, trovato, ti fermi al Bologna
non hai più paura, non hai più vergogna:
se pensi a Tarozzi, Nervo, Meghni
potresti godertela altri tre dì.
Lei sente il tuo zelo, ti stringe lieta:
che cosa ne sa, lei, di Zalayeta...
La verità è che l'ami, è preziosa:
ma in modo diverso ami anche De Rosa.
martedì 14 settembre 2010
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