Giaceva Guidolin a letto, inquieto,
nervoso come guardia che sorveglia:
pensando a quel traguardo a lui segreto,
invece di dormir guarda la sveglia
che scorre lentamente d'ora in ora.
E dopo un po' non sa se sogna o veglia;
quand'ecco accanto al letto si colora
una figura strana, una presenza.
"Mister, si ricorda? Sono di Sora.
Giocavo centravanti in quel Vicenza
che giunse dalla B fino ad un passo
dal vergare una storica sentenza.
Mi capitò la palla del sorpasso...".
E Guidolin: "Ricordo, sai, Pasquale?
Rammento che gridai, ahimé! Te lasso!
Mancava giusto un poco alla finale...".
Allora la figura 'l guarda in viso:
"Mister, fu un dolore micidiale,
capace di levar per anni il riso.
Ma tornerà in Europa il suo percorso:
lo credo come so d'esser Luïso.
Ora me ne vado, il tempo è scorso".
Si leva Guidolin: non c'è nessuno.
Allora prende l'acqua e beve un sorso.
mercoledì 18 maggio 2011
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