lunedì 9 agosto 2010

Le bandiere dei nostri padri, e fratelli maggiori

Se la dipingessi io
questa stinta serie A
tornerei qualch'anno indrìo
a cercar tonalità.

Non ci vuole certo un genio
per capir che senza il verde
che si muove sul Partenio
lo spettacolo ci perde;

largo dunque all'Avellino,
che fu noto negli Ottanta,
e al granata del Torino
che di gloria n'ebbe tanta.

Poi ritorni il Catanzaro
(dopo tanto, tanto tempo)
e 'l colore azzurro chiaro,
quello tipico dell'Empoli.

Col ritorno alla decenza
non potrà restare giù
il blasone del Vicenza
e 'l Verona gialloblù.

Venga dalla Val Padana,
perché 'l gioco non sia impar,
col Piacenza e la Reggiana
pur la Cremo d'Anders Limpar.

Se qualcuno poi mi dice:
"Non si può!", che me ne frega?
Me, mi resero felice;
questa, dunque, è la mia lega.

2 commenti:

  1. la rima Tempo/Empoli (che non mi ricordo mai come si chiami, eccedente?) è da applausi

    tacquino.wordpress.com

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  2. Mi pare eccedente, ma il mio unico manuale di teoria è un libro di grammatica italiana del IV ginnasio, che oltretutto non trovo più. Grazie comunque.

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